27/09/2023

La paura dei cittadini giustamente aumenta all’aumentare delle intensità delle scosse, come quella di questa notte di magnitudo 4.2, mentre in Regione Campania tutti in silenzio.

Manca un piano di evacuazione, mancano piani comunali e regionali.
Nonostante le mie continue sollecitazioni nel cercare di capire cosa stiano facendo, una legge sta arrivando e consentirà l’aumento delle volumetrie delle abitazioni già esistenti, rendendo i sottotetti abitabili ed aumentando praticamente il numero di abitanti, che poi dovranno evacuare.
Abbiamo l’entroterra campano praticamente vuoto ormai, bisogna fare in modo da alleggerire le zone “costiere-vulcaniche”, invece continuano a caricarle.

La mia proposta di legge di inedificabilità in zona flegrea, così come esiste nella zona vesuviana, dorme nei cassetti della commissione perché nessuno vuole affrontare seriamente il problema.
Questi sono buoni solo a partorire app come IT-Alert per impaurire la gente senza dare indicazioni chiare.

Non dobbiamo altresì dimenticare che, dopo aver trivellato i Campi Flegrei per l’energia geotermica, e dopo aver provocato lo scoppio del pozzo e la conseguente uscita dei geyser di 70 metri, nel 2020, hanno cominciato con l’intensificarsi di tali fenomeni.
Questa sperimentazione ci costò 4 milioni di euro senza portare a nulla, in una zona pericolosissima, e scavare come ha spesso ripetuto il vulcanologo Mastrolorenzo, è una pazzia.

Il sisma di Strasburgo fu causato proprio dalle trivellazioni di oltre 5000 metri di profondità.


03/10/2023

L’Ingv cambia tesi a giorni alterni. La Commissione Grandi Rischi si nasconde dietro L’Ingv.

In questo momento di panico totale per i Campi Flegrei, sta passando il messaggio che l’INGV debba comunicare alla popolazione i comportamenti da adottare, ma questo è totalmente sbagliato!
L’INGV non ha alcun ruolo per allertare o rassicurare la popolazione, l’unico compito che ha, è quello di raccogliere i dati e portarli alla Protezione Civile.

È la Commissione Grandi Rischi a dover sintetizzare i dati Ingv per allertare o rassicurare i cittadini; ma evidentemente non vuole prendersi tale responsabilità, per questo si nasconde dietro l’Ingv, che non ha titolo per fare queste rassicurazioni.
Possibile che nessuno si chiami i sindaci, il presidente di Regione e la Protezione Civile, li metta ad un tavolo, attorno al quale si decida un piano di evacuazione serio?
Faremo la stessa fine de L’Aquila, con un continuo lavaggio di mani e cervelli, seppur in modo diverso?
La Commissione Grandi Rischi fu indagata dopo il terremoto de L’Aquila, salvandosi dalle accuse con uno scarico di responsabilità per non essere stati avvisati, questa volta mandano avanti L’Ingv, il risultato? Rischieremo altre “Case dello Studente” stavolta di dimensioni dieci volte più grandi?


05/10/2023

Dichiarazioni scellerate di Cosenza per nuove costruzioni più sicure? Altre ‘speculazioni edilizie’ sulla salute della gente

Ieri si è avuto un incontro tra i sindaci e la prefettura per decidere il da farsi, per quanto riguarda la situazione Campi Flegrei, l’allerta è rimasta gialla e non è passata ad arancione, ma le dichiarazioni di Cosenza mi fanno preoccupare, perchè sembra che la sua unica preoccupazione, in questi giorni, sia quella di Bagnoli.

Stanno mettendo come al solito l’economia davanti alla salute. Ha dichiarato, infatti, che le prossime costruzioni a Bagnoli saranno più sicure, quindi anziché incentivare un alleggerimento della zona, vogliono continuare a sovrappopolare il territorio flegreo per continuare a “speculare su Bagnoli”? Sempre più preoccupata, poi uno pensa, ma in mano a chi stiamo?


07/10/2023

No alla deportazione di centinaia di migliaia di persone al Nord Italia. Ripopoliamo le aree interne, ora disabitate, della Campania

Finalmente anche personaggi illustri come Adriano Giannola, il presidente dello Svimez, ha capito che ‘deportare’ una popolazione, quella flegrea prima e quella vesuviana poi, in caso di eruzione, a 1000 chilometri di distanza è una pazzia che avrebbe un costo di 30 miliardi, e che le popolazioni sfollate devono essere ospitate nelle aree interne della stessa regione Campania.

Sono più di sei anni che combatto affiancando il progetto ‘convivenza Vesuvio’ dell’Ing. Vincenzo Coronato, ma non ci vuole questa grande visione politica per capire i rischi ed i costi nel portare a centinaia di chilometri, centinaia di migliaia di persone, per quale motivo?

Notevoli sarebbero le ricadute economiche con la perdita del PIL campano, ricadute culturali e sociali. In Commissione nel 2018 chiesi al Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, di attivare un piano di evacuazione delle popolazioni all’ora solo delle zone vesuviane, nella zona interna della Campania caratterizzata dall’80% del territorio, a fronte del 20% di quello costiero, ed è quasi totalmente disabitato, fu approvato anche un ordine del giorno in Commissione.

A quanto pare, si parla ancora di spostare milioni di cittadini al Nord Italia, sarà sempre per ragioni economiche?
Ha ragione Giannola, le aree interne sono da ripopolare, ma già da oggi, con incentivi che sposterebbero i cittadini nella zona interna, alleggerendo le zone vulcaniche.