Apprendo in queste ore la decisione del Comune per l’abbattimento dell’asilo nido Rocco Jemma nel quartiere Materdei, perché a quando pare risulterebbe pericolante e “non a norma”, per farlo poi ricostruire grazie ai fondi del PNRR per 5 milioni di euro.

Il caso strano è che, se realmente le mura fossero fatiscenti ed a rischio crollo, come mai i bambini frequentano normalmente l’ambiente scolastico ancora oggi?

Si tratta di una struttura di epoca fascista, con cento anni di storia, e con modalità di costruzioni nettamente migliori delle nostre, difficile parlare di materiale di scarsa qualità, bisognerebbe certamente ristrutturare e fortificare la struttura piuttosto che abbatterla, contribuendo indirettamente anche in questo caso ad una cancellazione continua della memoria: generazioni di bambini sono passati lì!

Sono al fianco delle famiglie che in questi giorni stanno protestando contro questa decisione per un’infinità di motivi l’eventuale spostamento, vedrebbe i bambini chissà dove e con la difficoltà delle famiglie di accompagnarli certamente a più chilometri di distanza da casa e per chissà quanto tempo. La sovrintendenza deve intervenire.