Addio alla ZTL a piazza Dante. La strada riapre al traffico.
Il documento della municipalità dei sinistri dei verdi e del m55fiducie è la conferma del fallimento persino del pensiero che Napoli possa diventare una città europea. Ho letto l’atto della municipalità: pure don Abbondio avrebbe avuto più coraggio. Hanno vinto i commercianti. La battaglia adesso si sposta su via Caracciolo, via Luca Giordano e via Scarlatti ultimi capisaldi di una città che voleva essere a misura di piedi, passeggini e bici.
Napoli avrebbe anche un “Tavolo di Consultazione per la Promozione della Mobilità Ciclabile” che evidentemente serve solo a silenziare e non ha promuovere o stimolare i processi di mobilità sostenibile.
Da sottolineare che i coraggiosi municipali, nel loro atto di devozione alle decisioni del comune, non hanno messo nel documento neanche una volta la frase qualità dell’aria, preferendo evidentemente il rumore del motore alla salute dei cittadini.
Credo che la scelta di riaprire alle auto sia frutto di un approccio autocentrico sui temi della mobilità, decisamente “vintage”. Le decisioni dell’amministrazione comporteranno, non solo problemi di traffico lungo le direttrici verso il Vomero e Capodimonte, ma anche il forte incremento dei livelli di inquinamento, fenomeno che con la Ztl funzionante, soprattutto dal 2011 al 2013, era completamente scomparso: zero superamento alla centralina del Museo. Infine, il via libera alle auto azzera qualsiasi ipotesi di rendere Napoli una metropoli ciclabile come sono diventata in pochissimo tempo tante città europee, Siviglia in primis.
Arch. Enzo Russo