Sono riuscita finalmente a presentare l’interrogazione alla giunta regionale durante il Question Time tenutosi con “molta calma” dopo ben quattro mesi dall’ultima.

Dopo le tante denunce dei cittadini negli ultimi mesi, ho chiesto se le aziende sanitarie convenzionate con il sistema sanitario regionale, possono decidere liberamente quali esami e quindi quali codici di esenzione accettare e quali rifiutare e, se così fosse, cosa gravissima, in base a quali criteri le aziende possono decidere.

La mia domanda è stata molto puntuale, ma la risposta no!
Secondo la giunta con una risposta lunga ben 10 minuti, il codice D97 va trattato come tutti gli altri codici di esenzione e, deve essere erogata indistintamente in strutture pubbliche e private convenzionate.
Di conseguenza, considerando che così non è, partiremo con un’altra denuncia tramite l’associazione “aBRCAdabra” delle persone con mutazioni, per quelle aziende che non vogliono erogare servizi di prevenzione per la lettera D, chi si rifiuta di erogare questa prestazione non può ricevere convenzioni dalla regione Campania.

Le persone portatrici di mutazione genetica BRCA corrono un rischio dell’80% più elevato di sviluppare un tumore mammario e del 40% in più di sviluppare un carcinoma ovarico, è estremamente importante che tali persone possano essere seguite in percorsi di specifica sorveglianza diagnostica.

In Regione Campania si muore anche da giovani, ancora di tumori ben conosciuti, la gente scappa per farsi curare fuori spendendo migliaia di euro anche per colpa di quei famosi tetti di spesa che denuncio da mesi, di cui oggi sono anche finiti i fondi.
Io sono stata operata al seno ed invitata dopo tanti anni dall’intervento, a fare lo screening, per cui anche dopo le operazioni vieni dimenticata, in Campania non diventi neanche un numero nell’elenco.