Trasloco Biblioteca nazionale a Palazzo Fuga. Franceschini non è il padrone di Napoli, quali interessi ci sono dietro?
Abbiamo deciso di scendere in piazza con decine di associazioni per sottolineare quanto Napoli non sia né di Franceschini, né di una certa politica che al Sud da 160 anni, pensa di fare da padrone spesso capita che neanche i napoletani conoscano la città, figuriamoci un politico del Nord che, senza incontrare le realtà del territorio, decide per loro. A mio avviso spostare la Biblioteca Nazionale dalla Reggia borbonica all’Albergo dei Poveri è una mancanza di rispetto istituzionale da parte del ministro anche nei confronti di una collega di governo, la ministra Carfagna, che pochi mesi fa ha incontrato virtualmente tante associazioni che hanno presentato “100 progetti per l’Albergo dei Poveri”. Non si può traslocare una biblioteca di quella portata, con oltre milioni di volumi, 70 impiegati (tutti contrari) e con un flusso di presenze annuale relativo all’interno di un palazzo dalle grandi potenzialità turistiche: un dispiego di energie e di somme di denaro ingenti dei fondi europei porterebbero ad un trasloco inutile e forse anche dannoso, vista la fragilità di tanti libri e manoscritti. Diversi i progetti proposti e che rilanceremo. E pensiamo a quella “Accademia delle eccellenze di Napoli e del Sud”, presentata lo scorso anno dall’associazione Passato e Futuro alla ministra ed al sindaco con uno sguardo al passato ed un altro al futuro; dimenticato, tra gli altri, anche il progetto del museo più grande del mondo, dell’Associazione RAM. Con il garante dei beni culturali, ci faremo promotori di tutti questi progetti per bloccare questo trasloco inaccettabile!
Se Franceschini si finge entusiasta delle bellezze di Napoli, perchè a Napoli e alla Campania ha destinato un quarto di quello che toccherà al Piemonte?
Sul perché, poi questa mia richiesta di intervenire sull’ iniqua suddivisione, sia stata bocciata in Consiglio dai traditori del m5s e dal Pd lo lascio alla vostra conclusione.
In piazza con le associazioni per ricordare che Napoli non è in vendita e non è detto che “privato è bello”.
La Campania nel 2022 riceverà un quarto di quanto riceverà il Piemonte e grazie a lui.
La Campania risulta particolarmente penalizzata; infatti, nel settore “Belle Arti e Paesaggio” alla Campania e stata assegnata dal Ministero per l’anno 2022 una cifra davvero irrisoria: 591.721,24 euro
UN QUARTO DI QUELLO CHE è STATO ASSEGNATO AL PIEMONTE.




