La Regione oltre a segnare inauditi ritardi nell’approvazione e attuazione del PRMC (Piano Regionale Mobilità Ciclistica) cosa che ci rende fanalino di coda per la mobilità sostenibile in ambito nazionale, ha fatto sì che non siano arrivati in Campania ingenti finanziamenti da destinare anche a livello comunale e che sarebbero stati anche notevole occasione di sviluppo e occupazione.
La Regione si è giustificata appellandosi al fatto che l’attività dell’ACAMIR (Agenzia Campana per la Mobilità, la Infrastrutture e le Reti) che ente attuatore del PMRC è stata rallentata dal Covid ed inoltre la Campania ha avuto un finanziamento relativo alla Ciclovia nazionale dell’Acquedotto Pugliese, per la tratta relativa ai territori campani attraversati, per più di 4 Milioni! Questi finanziamenti sono solo quelli derivanti dal Mit per le ciclovie nazionali e corrispondono solo all’1% di quanto destinato a livello nazionale alle altre regioni, quindi, solo una replica evasiva che sfugge dal centrare l’importanza delle mancanze degli organi regionali che non hanno saputo e voluto dare risposte adeguate negli ultimi 5 anni nonostante che la discussione in ambito regionale del PMRC, con la presentazione di una proposta di piano da parte di FIAB, Legambiente e WWF, sia iniziata nel 2016!
Tali scelte, oltre che andare in una direzione opposta alla tanto decantata transizione ecologica che vede l’uso della bicicletta come strumento principe di tali processi, stanno determinando gravi perdite economiche e non solo dal punto di vista turistico.

La Campania perde 60 milioni per le ciclabili perchè non ha un piano di mobilità ciclistica.
La legge è del 2016 per realizzare il piano Acamir ha avuto 300 mila euro, oggi nel question time ha risposto che l’attività è stata rallentata dal covid.
Se uno dice PEDALATE si offendono?