Nei giorni scorsi è stata annunciata dall’assessore Edoardo Cosenza la costruzione di un parcheggio sotterraneo da 700 posti al Molosiglio, adiacente al lungomare di via Partenope. L’idea è di una rivalutazione dell’area orientata anche alla possibile fruizione del Molo San Vincenzo: una passeggiata di un chilometro e mezzo in mare. È necessario però fare alcuni lavori come la messa in sicurezza e l’allargamento della base calpestabile.

Le immagini del crollo di Palazzo Guevara di Bovino, nel marzo di nove anni fa, ancora scuotono la memoria di tutta Napoli e c’è chi ancora oggi pensa di poter realizzare infrastrutture nel sottosuolo di una città dove non si può e non si deve assolutamente scavare.

Il progetto di un parcheggio sotterraneo da 700 auto al Molosiglio è una ferita al solo immaginarlo. Si rischiano conseguenze disastrose in un’area paesaggistica e monumentale già fortemente minata dai lavori, realizzati per nulla ad arte della linea 6 del metrò, compromettendo un perimetro abbastanza vasto coinvolgerebbe anche l’area di Santa Lucia. Non è possibile che l’unica soluzione sia sempre quella di minare le fondamenta della città

Sappiamo bene che l’alternativa più efficiente sia quella di potenziare il trasporto pubblico e renderlo realmente fruibile a tutti, costruendo parcheggi fuori città collegati al centro con metro e treni di superficie. Solo così possiamo finalmente porre un freno al flusso di auto in centro e tornare, al contempo, a respirare, salvaguardando il nostro territorio.

Le dichiarazioni e i progetti ipotizzati dall’amministrazione comunale, esternate in questi giorni sui media e sugli organi d’informazione suscitano perplessità e preoccupazione in coloro che amano questa “Città meravigliosa”.
La proposta dell’Assessore ai Lavori pubblici del Comune di Napoli, Prof Ing. Edoardo Cosenza di un parcheggio sotterraneo al Molosiglio non è fattibile e rappresenta un serio pericolo per il territorio e per la stabilità e la sicurezza dei più importanti monumenti, simboli della Città quali: il Palazzo Reale e il Castel Nuovo (Maschio Angioino).
La motivazione dell’opposizione all’idea di realizzare un parcheggio al di sotto dei giardini del Molosiglio nasce dalla conoscenza dei luoghi e dai delicatissimi equilibri ambientali che verrebbero stravolti dalla realizzazione di questa struttura in sotterraneo.
L’Assessore Prof. Ing. Edoardo Cosenza:
• Non dice che per costruire il parcheggio sotterraneo per 700 posti sarà completamente distrutto l’unico fazzoletto di verde storico e con alberi secolari presente lungo la linea di costa?
• Dimentica o forse non conosce i luoghi, la storia e l’evoluzione geologica del suolo, del sottosuolo e delle dinamiche idrogeologiche della zona. Come possa un professore di tecnica delle costruzioni proporre un simile progetto in prossimità del Palazzo Reale e del Castel Nuovo (Maschio Angioino) nel punto più delicato e prossimo alle copiose sorgenti termali e termominerali del Beverello?
• Lo sa il Professore che le acque delle sorgenti del Beverello provengono dalla falda artesiana profonda che è in pressione e ricca di Anidride Carbonica la quale favorisce la “carbonatazione del cemento armato” disgregandolo in pochi decenni?
• Non ricorda il professore che il 13 aprile del 2019 ci fu una voragine su viale Acton, proprio in corrispondenza dell’ingresso della galleria Vittoria e Palazzo Reale, successivamente la chiusura per dissesti della stessa galleria Vittoria?
Solo per ricordarlo “…i brutti ricordi di crolli” non sono solo “quelli della metropolitana di Chiaia…” non ci rassicura la dichiarazione del Professore della bontà del progetto perché solo l’anno scorso e precisamente il 8 gennaio all’Ospedale del Mare si sfiorò la tragedia per una enorme voragine che si aprì nel parcheggio dopo un temporale.
Entrando nel merito della scelta dell’ubicazione si può affermare che zona più inadatta non poteva essere trovata basti pensare che ricade in zona rossa a rischio Vesuvio, in corrispondenza dell’Alveo di San Sebastiano per altro “tombato”, in palese contrasto con le normative vigenti, ma l’opera è “Pubblica” quindi si può fare perché l’abuso si sana con Decreto.
Ho ascoltato e letto diverse interviste di politici e di tecnici dopo il crollo delle cappelle al Cimitero di Poggioreale e si percepiva un forte disagio degli intervistati nel dichiarare che il crollo era stato causato dai lavori nel sottosuolo per la costruzione della nuova tratta metropolitana Centro Direzionale-Capodichino.
Come può il Sindaco Prof. Ing. Manfredi lanciare l’dea di una ulteriore linea metropolitana nel sottosuolo di Napoli dopo tutti i disagi che durano ormai da mezzo secolo e gli innumerevoli danni al patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale della Città proporre altre opere in sotterraneo in un sottosuolo ancora in evoluzione e dinamico? (vedi Bradisismo dei Campi Flegrei)
Le città storiche d’Italia come Roma, Napoli, Firenze ecc. non sono adatte a linee metropolitane in sotterranea per la loro stratificazione storica, per il clima e per la dinamica degli equilibri ambientali di un suolo e sottosuolo troppo giovane e non ancora consolidato.

Riccardo Caniparoli, geologo componente del Consiglio Direttivo Nazionale di “Italia Nostra”

Il progetto proposto dalla nuova amministrazione comunale rischia di aggravare la situazione del sottosuolo e di peggiorare la staticità di tutta l’area monumentale soprastante già fortemente compromessa dalla Linea 6 – in superficie e nella stessa zona esistono spazi per il parcheggio per centinaia di auto che non giustificano l’operazione – i comitati e le associazioni definiscono l’iniziativa “unilaterale” e invocano un confronto nel rispetto della Convenzione di Haarus – negli anni 80 gli inglesi della Arup rinunciarono a scavare il Tunnel Acton sotto il Molosiglio perché molto pericoloso – possibile spreco risorse PNRR – ignorato il monito del crollo al cimitero di Poggioreale”.

Antonio Pariante, presidente del comitato di Portosalvo