Arriva ogni anno la solita tabella di mal’aria quasi come se non ci fossimo accorti durante l’anno quanto a volte sia stata pesante l’aria, avvelenata giornalmente dall’agire dell’uomo ed eccezionalmente dagli incendi che ad intervalli sempre più ravvicinati funestano la vita di chi vive vicino grossi impianti o aziende.
I comuni che hanno avuto più giorni di aria “cattiva” sono:
- Pomigliano – 81 giorni
- San Vitaliano – 110 giorni
- Volla – 90 giorni
Stranamente un dato ci sorprende, Acerra zona industriale solo 4 giorni di sforamento,
ma se guardiamo con attenzione l’ultimo dato registrato è del 19 gennaio 2021
e questo nel silenzio generale.
Grave è anche che la centralina del Santobono non abbia il rilevatore del benzene e che Pomigliano abbia, nella notte del 18 dicembre superato ben 10 volte la quantità di benzene considerata la soglia limite; neanche nelle notti di capodanno si arriva a tali concentrazioni di veleni, eppure siamo in infrazione per la qualità dell’aria e la Regione ha preso impegni, con il ministero dell’ambiente nell’accordo di programma del 2021, accordi rimasti sulla carta,
per cui l’Italia a breve subirà anche la multa per l’aria.
La violazione contestata riguarda solo il 17% del territorio nazionale, (in quel 17% c’ è parte della Campania) la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Grande Sezione, con la sentenza 10 novembre 2020 Commissione/Italia
rigetta tutte le argomentazioni, ritenendo che l’Italia sia stata inadempiente e abbia violato la direttiva 2008/50, posta a tutela della salute umana e dell’ambiente.
Secondo i giudici europei, la mera predisposizione di piani per la qualità dell’aria è insufficiente ad evitare la procedura d’infrazione, soprattutto se non prevedono misure adeguate a far sì che il superamento del valore limite sia contenuto nel più breve tempo possibile. La necessità di disporre di tempi lunghi – prospettata dal nostro Paese – affinché le misure previste nei piani relativi alla qualità dell’aria possano produrre i loro effetti, ad avviso della Corte UE, si pone in contrasto con i limiti temporali della direttiva e con gli obiettivi di protezione della salute umana e dell’ambiente.
Oggi finalmente dopo tante richieste tre centraline hanno il monitoraggio orario
- Santobono
- San Vitaliano
- Acerra Caporale
ma non basta! Serve la speciazione dei dati e serve che a seguito del rilevamento succeda qualcosa, i sindaci dei comuni più in sofferenza tacciono mentre a loro, responsabili della salute del cittadino, spetterebbe l’azione più immediata e risolutiva.
A proposito quello che succederà con l’insana abitudine di sparare botti sarà registrato nei primi giorni dell’anno.
Ma tranquilli dal 1 gennaio 2022 si ricomincia a contare da zero, come se nulla fosse successo e come se non ci fosse accumulo.