
Emergenza diventi priorità per la nostra Regione, non più promesse e censure ma fatti.
L’ennesimo incendio di materiali plastici in provincia di Napoli, deve imporci di alzare il livello di allarme su tutto il territorio regionale. Parliamo del quinto rogo dello stesso tipo, che segue di appena un mese l’incendio divampato in un deposito di accessori per auto ad Airola. Per questa ragione ho scritto all’ufficio di presidenza della Commissione ambiente, di cui sono membra e segretaria, affinché sia convocata al più presto una seduta che affronti la questione in maniera esclusiva.
Bisogna concentrare ogni sforzo per contrastare un fenomeno che oramai ha assunto i connotati di una vera e propria emergenza. Convocheremo in audizione giunta, comitati civici e sindaci dei territori dove è alta la concentrazione di capannoni industriali dove è stoccato materiale ad elevato rischio di incendio.
Questa emergenza deve diventare una priorità per la nostra Regione, adesso è solo un argomento che si evita e si finge di affrontare con provvedimenti solo annunciati.

Si tace sul fatto che nel 2020 i dati ISTAT confermano che l’aspettativa di vita media più bassa d’Italia è la provincia di Napoli, 8 anni in media in meno di vita attesa. L’allarme viene diffuso solo da ISDE Medici per l’ambiente, visto che la Regione Campania ha annullato il tema della terra dei fuochi come se fosse ormai una questione chiusa, si è invece entrati nella terza fase, come confermato e certificato dai magistrati in un incontro tenuto proprio a Napoli il mese scorso in una tre giorni dedicata a rifiuti e malaffare.
Nonostante questi dati abbiamo solo indifferenza, ad esempio il registro tumori di Napoli Centro fermo al 2013 senza che si faccia nulla, anzi si continuano a dare soldi e tanti a questi studi.
Non bisogna combattere la terra dei fuochi solo con la repressione, bensì bisogna iniziare a fare controlli a priori sulle ordinarie attività ad impatto ambientale da parte dell’arpac e dei comuni. Tutto si è spostato su capannoni/depositi che vengono incendiati non appena ci sono delle difficoltà, controlli e così via tutto in fumo?
Questo fenomeno dei capannoni è ancora più pericoloso e dannoso, infatti ogni singolo rogo di questi vale come 1.000 o 10.000 dei vecchi roghi dei rifiuti abbandonati sulle strade, che oltre ad inquinare l’aria si depositeranno sui terreni e nelle acque.
Grazie al prof@Antonio Marfella per la sua insostituibile opera di informazione e testimonianza