Dopo 26 anni e dopo gli annunci trionfali dei polituncoli che avevano risolto tutto e dopo aver letto le relazioni del prof. Antonio Marfella vi chiedo cosa altro bisogna aspettare per mettere in sicurezza il territorio?

Riassumo brevemente “A Marigliano si muore il 290 per cento in più rispetto agli altri luoghi. Nemmeno ad Acerra dove c’è l’inceneritore e una grave emergenza ambientale si tocca questa percentuale. Il tasso di mortalità qui, infatti, è del 170 per cento. A denunciarlo è il noto e combattente medico per l’Ambiente, Antonio Marfella, in un convegno tenuto a Marigliano, nel santuario della Madonna della Speranza.
Siamo nel territorio dove uno dei problemi maggiori è la bomba ecologica “Agrimonda”.
Già, il sito di ceneri combuste di fitofarmaci e chimici per l’agricoltura, che ironia della sorte per una manciata di metri si trova nel comune di Mariglianella.
Insomma giochiamo sulla linea di confine mentre la gente muore più che altrove?

A via Pasubio, a Marigliano, siamo nell’epicentro del dramma. Sappiamo con certezza cosa è bruciato: fertilizzanti e pesticidi tra cu anche DDT.
I dati certi di mortalità nessuno li vuole discutere ora che ci sono?
“Nessuno mi chiama più, non vogliono sentire la verità”, denuncia il professore Marfella. “Possibile che io li debba discutere in un convento? È con le istituzioni che bisogna confrontarsi, sono loro che devono dare delle risposte”.
Ci va giù duro il medico Marfella, massimo esperto in questo settore.
“Sappiamo con certezza ciò che è bruciato…pesticidi e fertilizzanti. Là si muore e si muore pesante. Se lascio per più di venti anni i rifiuti a percolare che cosa succede? Vi invito a fare una passeggiata sul sito. Le arance lì scoppiano. Le rose lì sono limoni. Se la falda la usi per innaffiare e lavarti stai mettendo in pericolo la tua persona”.