A distanza di due mesi lo scandalo Trentaremi continua a far discutere. Il MoVimento 5 stelle quest’estate aveva sollevato un polverone mediatico denunciando la presenza di amianto, da più di 50 anni, nella suddetta baia facente parte dell’area marina protetta della Gaiola. “Sono sbalordita nel leggere la risposta alla nostra interrogazione da parte del Vicesindaco di Napoli Raffaele del Giudice – commentano la Consigliera Francesca Menna consigliera Comunale di Napoli ( M5S) e la Consigliera regionale Maria Muscarà (M5S) – . Del Giudice ci risponde che la zona è stata interdetta, scaricandosi di dosso ogni responsabilità; se è così come afferma, come mai durante l’estate la spiaggia è stata meta di numerosi bagnanti? Pure noi del 5 stelle siamo giunti via kayak a Trentaremi per renderci meglio conto dello status quo, eppure nessuno ci ha fermato. O forse credono di ottemperare ai propri doveri ponendovi solo un paio di cartelli di pericolo, scarsamente visibili?” si chiede Muscarà, che continua: “Del Giudice afferma poi che la responsabilità è della Capitaneria di Porto e dell’Area Marina Protetta della Gaiola. E allora mi chiedo: la stessa Onlus che ha recentemente vinto un prestigioso premio? In ogni caso suggerisco loro di installare in loco delle sirene acustiche come quelle di Villa Rosebery: se si cerca di raggiungere la dimora del Presidente della Repubblica via mare, queste iniziano a suonare disincentivandone l’accesso” dichiara la Consigliera regionale. “Inoltre con grande piacere abbiamo appreso in questi giorni che la Commissione europea ha aperto un’istruttoria sulla vicenda Trentaremi, e non escludo che si possa aprire una procedura di infrazione” conclude Maria Muscarà che, con orgoglio, rammenta anche che la “battaglia di Trentaremi”, a tutela della salute pubblica, è oggetto di una tesi universitaria della Federico II.
