Sono passati 58 anni da quando gli scarti di lavorazione industriale dell’Eternit e dell’ILVA furono sversati sulla spiaggia di Trentaremi, a Napoli, ma da allora nessun intervento di bonifica è stato mai fatto nonostante la zona sia meta di bagnanti. Solo l’anno scorso l’Autorità portuale ha stanziato 180mila euro per avviare le opere di bonifica, ma i lavori sono ancora fermi. Per queste ragioni e considerato anche che il sito ricade nell’Area marina protetta della Gaiola, ho scritto alla Commissione europea affinché agisca nei confronti delle autorità italiane”. Lo dice l’eurodeputata del MoVimento 5 Stelle Rosa D’Amato, che ha presentato una interrogazione alla Commissione europea sul caso della spiaggia di Trentaremi, “una vera e propria discarica a cielo aperto di amianto”.

“Nel 2014 la Procura della Repubblica di Napoli pose sotto sequestro preventivo l’area a causa dell’inquinamento e nel 2015 anche l’ARPAC attestò la presenza di amianto – ricorda D’Amato – L’Unione europea ha avviato e già chiuso il procedimento Eu Pilot per spingere lo Stato e la Regione a risolvere il problema”.

Per tali ragioni, si legge nella interrogazione, “si interroga la Commissione europea per sapere se è al corrente dell’inerzia delle istituzioni italiane e quali provvedimenti intenda assumere per tutelare l’ambiente e i cittadini dal pericoloso inquinamento presente in tale area”.