Nei siti a rischio effettuate poche delle verifiche previste dalla legge.

Il Movimento 5 Stelle presenta un’interrogazione, Regione flop sulle ispezioni Marì Muscarà chiederà i tempi per la stesura di un piano di programmazione dei controlli

– La gestione ambientale sta diventando una vera e propria spina nel fianco del governatore Vincenzo De Luca. L’idea di aprire la quarta linea del termovalorizzatore di Acerra ha fatto insorgere avversari politici e anche alleati, e di giorno in giorno le forze politiche incalzano l’amministrazione di Palazzo Santa Lucia sul lavoro da fare, e su ciò che ancora non è stato fatto. Il Movimento 5 Stelle nelle ultime ore ha presentato una nuova interrogazione che punta il dito contro i mancati controlli nelle aree soggette ad autorizzazione integrata ambientale. Zone a rischio per le quali sono previste verifiche obbligatorie per garantire la sicurezza dei cittadini e per monitorare “gli impatti potenziali e reali delle installazioni interessate sulla salute umana e sull’ambiente, tenendo conto dei livelli e dei tipi di emissioni, della sensibilità dell’ambiente locale e del rischio di incidenti”. I dati pubblicati dalla Regione e finiti sulla scrivania dei consiglieri del Movimento 5 Stelle non garantiscono grande sicurezza. Sono duecento i siti presi in considerazione. E i numeri forniti da Palazzo Santa Lucia preoccupano non poco. “In particolare, relativamente alle ispezioni ordinarie risulta, per l’anno 2015, che in provincia di Benevento sono stati controllati 9 dei 18 insediamenti soggetti ad AIA (pari al 50% del totale), mentre in provincia di Napoli sono stati controllati 7 dei 59 insediamenti presenti (pari al 12% del totale) “, si legge nell’interrogazione presentata dalla consigliera regionale pentastellata Maria Muscarà. “Non è assicurata, pertanto, ne un ‘attività omogenea di controllo ambientale a tutela dei cittadini di tutto il territorio regionale, ne una parità di trattamento per tutte le aziende soggette alla normativa”, si legge ancora nel documento. E ancora: “I dati riportati da Arpac sia nel sito istituzionale che nel Programma Annuale di Attività per l’anno 2017 evidenziano che la Regione non ha ottemperato alle prescrizioni di legge e al il livello di osservanza delle condizioni autorizzazione “. Il gruppo grillino, qui di, vuole chiarezza su come è stata gestita questa vicenda da parte dell’amministrazione guidata dall’ex sindaco Salerno, oltre che sui tempi per l’adozione di un Piano di ispezioni ambientali che possa garantire una sterzata rapidamente.