Di fronte al silenzio assordante degli uffici regionali siamo stati costretti ad inoltrare un esposto alla Procura della Repubblica perché la Regione Campania non adotta il piano di ispezione regionale e il programma di controlli annuali come prevede l’attuazione della direttiva europea ‘Seveso’ per la prevenzione degli incidenti connessi a determinate sostanze pericolose e a limitarne le conseguenze per la salute umana e per l’ambiente”.
Oltre ad inviare l’esposto ai magistrati ho depositato una mozione in Consiglio regionale della Campania per impegnare al Giunta ad attuare le direttive.
Non sono bastati i tanti solleciti e interrogazioni eppure c’è un obbligo a cui la Regione Campania è sottoposta.
Spettano alle Regioni, infatti, le funzioni di pianificazione, programmazione e svolgimento delle ispezioni negli stabilimenti ‘di soglia inferiore’, cioè quelle tipologie di attività come i depositi di combustibili (gas liquefatti, oli combustibili, trattamento), gli impianti di trattamento e recupero di rifiuti, stabilimenti chimici o petrolchimici o produzioni e depositi di esplosivi.
La legge che ha adottato la direttiva europea ‘Seveso’ – evidenzia – dispone da parte delle regioni la predisposizione di un programma annuale e un piano regionale di ispezioni ordinarie. Una attività importantissima dai cui esiti deriva, l’adozione di atti importantissimi al fine della tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente e soprattutto per la prevenzione di gravi rischi. Il sito istituzionale dell’ARPAC, (alla pagina Aree Tematiche – Rischio Industriale – ARIR – Risultati delle attività) riporta l’elenco degli stabilimenti a rischio incidente ‘rilevante’ e di ‘soglia inferiore’, presenti su tutto il territorio campano che ammonterebbero a 54.
Da tempo sollecitiamo e chiediamo l’adempimento degli obblighi normativi di competenza della Regione Campania, ad oggi non è pervenuta alcuna risposta dalla Direzione Generale per l’Ambiente e l’Ecosistema e dall’ARPAC, dai vari uffici e siamo stati costretti a trasmettere un esposto alla Procura della Repubblica di Napoli.
La mancata adozione dei piani per le due annualità (2016 e 2017) oltre che una grave violazione di legge palesa una situazione di pericolo”.
