La Regione Campania tra dirigenti informatici, funzionari informatici e tecnici informatici ha un esercito di dipendenti di oltre 100 persone.
Calcolando una media di 50.000€ lorde, comprensive di oneri previdenziali, i 100 informatici regionali costano 5 milioni di euro l’anno.
Eppure, per la gestione dei sistemi e della rete, l’Amministrazione regionale bandisce una gara dove per tre anni di attività il costo è di oltre 9 milioni di euro.
Ben tre milioni di euro l’anno che si aggiungono ai 5 milioni per il personale.
Il centro elaborazione dati della Giunta regionale fa invidia a quello delle università ed è costato qualche anno fa circa 4 milioni di euro.
La spesa per il consumo di energia elettrica è rilevante anche perché i server devono essere mantenuti a temperatura costantemente bassa.
Il software utilizzato (Sistemi Operativi, virtualizzazione e gestione data base) è tutto fortemente griffato.
Per la virtualizzazione delle macchine pare che il software costi oltre 250mila euro mentre per la gestione dei data base una licenza arriva a costare anche 500 mila euro.
Tutti soldi che non restano in Italia ma che attraversano l’oceano senza pagare neanche le tasse.
Un paio di anni fa si bandisce la progettazione di nuovi software di gestione degli uffici regionali per la modica cifra di oltre 17 milioni di euro.
L’acronimo del progetto è SIAR: qui i dettagli
La gara viene indetta con Decreto Dirigenziale num. 3 del 25/01/2013.
Nel decreto leggiamo: di approvare il bando di gara (All. A) e il disciplinare (All. B) con i relativi allegati. Cioè il dirigente approva il capitolato ed il disciplinare.
• Tutto ciò in contrasto con la delibera di Giunta Regionale 3466/2000 che, tutt’ora in vigore, stabilisce che progetti e capitolati devono essere approvati dalla Giunta Regionale.
Importo complessivo appalto: 14.065.011,30 € (Iva esclusa)
A dette spese si aggiungo quelle per il Sistema Operativo (Windows di Microsoft) e software di gestione ufficio (Office di Microsoft), quello che sta installato su ogni PC.
Eppure «La Cassazione ha sancito il diritto degli utenti che acquistano un PC con un sistema operativo preinstallato di non installare il software, rifiutando le condizioni di licenza, e di restituirlo, “a fronte del rimborso del prezzo ad esso riferibile”»
La Regione Campania ha mai fatto valere il diritto di restituzione del costo del Sistema Operativo?
Se i PC regionali sono 4.000 (all’incirca il numero dei dipendenti) e la spesa del Sistema Operativo, griffato dalla Microsoft, è 100€ abbiamo una spesa di 400 mila euro che poteva essere risparmiata visto che il software libero ed open source entrano nella pubblica amministrazione ed è legge dal 14 dicembre 2011.
Lo stesso dicasi per l’acquisto del software di gestione ufficio (Office di Microsoft) il cui costo è di circa 450€ se si acquista la licenza e di oltre 60€ l’anno se si acquista la versione cosiddetta “365”. Altri 100mila euro che potrebbero essere risparmiati.
Poteva farsi mancare la Regione Campania un sistema di Disaster Recovery? Qui i dettagli
Il costo? Altri 4 milioni di euro spicciolo più spicciolo meno.
Ma non ci sono sistemi più economici per conservare i dati e le procedure regionali?
Abbiamo fatto una ricerca con il solito google, abbiamo cercato: Regione Campania Disaster Recovery.
Siamo stati indirizzati al link sopra riportato.
Abbiamo cercato di visualizzare gli atti di gara ed il collegamento ci ha riportato al Decreto Dirigenziale 103 del 14 maggio 2014 che riguarda tutt’altro.
È venuta fuori una gara diversa dal Disaster Recovery.
Realizzazione di una piattaforma software di Circolarità anagrafica € 1. 370.000,00
Realizzazione dell’infrastruttura di Circolarità anagrafica € 5.630.000,00
Totale € 7.000.000,00
Anche in questo Decreto Dirigenziale leggiamo:
il dirigente decreta di approvare gli atti di gara: Disciplinare di gara, Capitolato Speciale ed i relativi allegati. Tutto ciò in contrasto con la delibera di Giunta Regionale 3466/2000 che, tutt’ora in vigore, stabilisce che progetti e capitolati devono essere approvati dalla Giunta Regionale.
Dunque, Presidente De Luca, è lecito se continuiamo a chiederci:
chi amministra la Regione Campania? Gli eletti dal popolo o i dirigenti?
Constatiamo anche quanto costa cara l’informatica in Regione Campania.
Eppure, l’informatica, in quanto a spesa, possiamo dire che è la cenerentola regionale.
Se questo sperpero di danaro pubblico lo proiettiamo sul lavoro, sulla sanità, sull’ambiente, sui trasporti, eccetera, capiamo perché non possiamo ammalarci, non possiamo viaggiare su mezzi pubblici ecologici ed economici, capiamo perché i nostri figli per trovare un lavoro devono andare all’estero.
Vogliamo ottimizzare e risparmiare per ben investire?
Questa è una proposta immediata e realizzabile.
A voi la responsabilità di bocciarla, sapendo però che il software libero ed open source è legge dal 14 dicembre 2011.