Da oltre 7 mesi ho chiesto senza ottenere risposta, a diversi interlocutori della macchina regionale tra i quali dirigenti e funzionari, di poter accedere alla procedura denominata e-grammata, dove oltre ad essere custoditi gli atti pubblici dal 2004 risulta essere presente tutta la documentazione oltre che i codici per accedere ai bilanci. Un modo efficace per leggere la spesa di ogni capitolo economico e confrontarla con gli allegati che la giustificano. Notizie, informazioni, conoscenze essenziali per esercitare una prerogativa fondamentale di ogni consigliere regionale: il controllo. Senza l’accesso alla procedura denominata e-grammata, l’unica possibilità è spulciare i BURC online dei cosiddetti atti di interesse generale. Ricerche proibitive. Non si possono fare ricerche per parola chiave che non sia inserita nell’oggetto, non si possono fare ricerche per numeri di decreto o delibera (esempio: dal numero al numero), non si possono fare ricerche per periodo di tempo (dalla data X alla data Y), non si possono fare ricerche per tema (sanità, trasporti, ragioneria), non si possono fare ricerche per dirigente proponente. Eppure la piattaforma del BURC on line organizzata con database è costata non poco ma appare macchinosa e non funzionale alle esigenze dei consiglieri regionali nell’esercizio del proprio mandato. Tra le criticità che diventano ostacoli ci sono i dati pubblicati solo in formato pdf e non in formato aperto (csv) per dare la possibilità di riutilizzo ed elaborazione del dato come dovrebbe accadere quando ci si confronta con il bilancio regionale. Con la procedura definita e-grammata, tutte queste criticità si supererebbero, ma ad oggi è inaccessibile a tutti anche agli stessi dirigenti che non appartengono alla struttura di riferimento. Ogni dirigente, ogni funzionario può solo vedere, gerarchicamente, quello che è stato inserito dal proprio ufficio, ma non può assolutamente visionare ciò che hanno processato gli altri. Insomma come si comprende da questa lettura dei fatti siamo molto lontani dall’einaudiano conoscere per deliberare. In una Regione dove non si ha accesso agli atti, la trasparenza non è compiuta. Altro che “casa di vetro”. Noi del Movimento 5 Stelle pretendiamo che il cittadino campano sia padrone dell’istituzione della Regione Campania e abbia accesso a tutti gli atti. La trasparenza declamata con voce robusta a favore di telecamera per fare propaganda non ci interessa. Da oltre 7 mesi scrivo agli uffici regionali, chiedo a funzionari, invio mail e lettere, ma non ho avuto alcun riscontro se non delle risposte vaghe ed evasive. E’ giunto il momento di chiedere trasparenza assoluta, i consiglieri regionali hanno il diritto di avere, in tempi brevissimi, i documenti che chiedono e l’assoluta collaborazione degli uffici, come stabilisce lo Statuto della Regione Campania.
In virtù di quanto affermato Chiedo:
• l’immediato accesso, senza alcuna profilatura, alle procedure informatiche e-grammata e bilancio;
• chiedo secondo l’articolo 45 dello Statuto della Regione Campania la collaborazione stringente dei dirigenti che, devono adempiere alle richieste precise e dettagliate dei consiglieri regionali;
• ai colleghi Consiglieri regionali la più assoluta solidarietà poiché quanto avviene ossia la non risposta dell’apparato burocratico amministrativo regionale è un attacco alle prerogative di un potere democratico dello Stato nell’esercizio di una funzione affidata dal popolo per proteggere i propri interessi.