Dopo il servizio di Cronache che è andato a spulciare nelle pratiche del Comune di Napoli, la questione dell”affidamento del servizio di smaltimento dell’amianto affidato alla ditta facente capo ai Pellini arriva sul tavolo di Raffaele Cantone. A far storcere il naso, prima a Cronache e poi a tutti quanti si sono interessati alla vicenda, il fatto che la ditta incaricata del servizio (l’incarico è stato sospeso proprio alla luce delle polemiche che la vicenda Ira suscitato), l’Atr, è direttamente legata ai fratelli Pellini condannati per disastro ambientale. Ad interessare l’Autorità nazionale anticorruzione sono stati gli esponenti del Movimento 5 Stelle attraverso la presentazione di un esposto: “Dal punto di vista formale, il contratto, seppure sospeso e non firmato dal Comune di Napoli, con la Atr per lo smaltimento dell ‘amianto a Napoli è regolare. Noi, però, chiediamo al presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, se quell’azienda può essere considerata adeguata per smaltire l’amianto, visto che ne fa parte Giovanni Pellini, condannato per traffico di rifiuti”, è quanto spiega Maria Muscarà, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle che ha depositato l’esposto all’Anac per fare chiarezza sulla vicenda che vede la Atr aggiudicataria di un bando del Comune di Napoli per lo smaltimento dell’amianto, finita sotto i riflettori perché a fame parte è anche un imprenditore condannato dalla Corte d”Ap-pcllo di Napoli per traffico illecito di rifiuti. con raggravante del disastro ambientale. “Abbiamo chiesto, con il nostro esposto, anche se è opportuno che lo smaltimento di un materiale come l’amianto possa essere affidato a una ditta come questa – prosegue Muscarà – i Pellini sono stati condannati per aver smaltito in maniera irregolare rifiuti provenienti dal Veneto. Avrà anche tutti i requisiti per lo smaltimento sulla carta, ma nei fatti è una cosa che chiediamo all ’Anac di verificare. In ogni caso sarebbe uno schiaffo terribile per una terra come la nostra che è stata avvelenata dalle illecite gestioni dei rifiuti. Chi ha lucrato sui traffici illeciti dei rifiuti, ora lo paghiamo con soldi pubblici per smaltire e bonificare: dopo il danno pure la beffa. Il reato gravissimo per il quale sono stati condannati – conclude – è il segnale chiarissimo del disamore nei confronti della propria terra e della propria gente”. La parola, adesso, passa all’Autorità di Cantone.

Ma al peggio non c’è mai fine. In questi giorni la società ATR, dei fratelli Pellini, condannati a sette anni per disastro ambientale aggravato, si è aggiudicata un appalto dal comune di Napoli da circa 113 mila euro per la rimozione dell’amianto.
È vergognoso che i principali artefici della morte di un territorio, vengano legittimati dalle istituzioni, tant’è che ci fa sorgere il dubbio da che parte stia realmente certa politica; quella di un popolo martoriato o dai suoi carnefici?
Pretendiamo che venga ritirata tale concessione, affinché un tema così delicato, quale la rimozione di materiale pericoloso, non sia affidato a chi ha dato prova di non saper fare, così da garantire il decoro istituzionale e, soprattutto, la salute dei cittadini.