Si parla genericamente di “rischio retributivo e occupazionale”: per capire cosa denuncia esattamente la Cisal, confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori, a proposito dei lavoratori della Gori, bisognerà attendere la convocazione in audizione alla VII commissione regionale. Lo scorso 14 gennaio, nel corso di una riunione informativa, l’amministratore delegato Cosentino “esprimeva forte preoccupazione a seguito di richiesta della Regione Campania ad estinguere parte dei “debiti ” pregressi che porterebbero inevitabilmente ad una sofferenza economica aziendale con conseguente ricaduta anche sulla situazione retributiva e occupazionale del personale”, spiega Antonio Roccolano. La Cisal-Federenergia si è sentita in dovere di chiedere subito una riunione della commissione ambiente affinché il quadro della situazione si chiarisca al più presto: fa riferimento a un “contesto estremamente confuso e difficilmente gestibile sul piano socio-sindacale in piena contraddizione con la Regione Campania sulla salvaguardia delle tutele dei lavoratori”. Il telefono di Amedeo Laboccetta, presidente della Gori, ieri ha era staccato, impossibile chiedergli conferma delle preoccupazioni della Cisal, che invece sono state sposate dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Mari Muscarà. “La Gori non riesce a gestire neppure l’ordinario, non paga i debiti, non offre un servizio decente agli utenti, non tutela i lavoratori -attacca – Parliamo di un pasticcio che inquieta se si tiene conto che neppure conosciamo il numero complessivo di suoi dipendenti. Aspettiamo in tal senso ancora una comunicazione ufficiale del commissario dell’Ato 3 che doveva relazionare sul numero totale dei lavoratori della Gori e di tutte le aziende ad essa collegate”. Il Movimento Cinque Stelle non ci sta: fino ad ora la Gori, una spa partecipata dall’Acea di Francesco Gaetano Caltagirone, editore del Mattino, ha avuto fin troppe agevolazioni dalla Regione. Ma neanche il ‘regalo’ che fece Stefano Caldoro all’azienda (uno sconto di diversi milioni di euro) basta a tenere tranquilli i dipendenti. “Continueremo a dare battaglia e non ci fermeremo, la Gori deve saldare i debiti e tutelare i lavoratori”. Anche la responsabile regionale del Coordinamento campano per l’acqua pubblica Consiglia Salvio vuole approfondire la vicenda denunciata dalla Cisal: “Mi hanno avvertito di quanto sta succedendo – dice ma non ho ancora avuto modo di leggere le carte. Sembra che la linea della Gori in questo momento sia quella di dire ai lavoratori che se si devono saldare i debiti accumulati bisogna fare cassa e questo implica potenziali difficoltà per loro”. Sarà realmente così? L’audizione in Commissione potrà essere veramente chiarificatrice.
